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lunedì 25 marzo 2013

IL VACCINO ANTI-PAPILLOMA: LA PRIMA VITTIMA?


Una bambina di 12 anni, dopo essersi posta al vaccino anti papilloma virus virus (HPV), é stata colpita da una grave forma neurologica dopo che i suoi genitori avevano aderito alla campagna dell’Asl, la quale consisteva in tre somministrazioni. La ragazza é ancora in cura all’ospedale Niguarda di Milano.
Quattro giorni dopo la prima iniezione Anna ha manifestato importanti disturbi tanto da essere ricoverata d’urgenza nella rianimazione neurochirurgia dell’ospedale Niguarda.
Già dalla prima somministrazione, la ragazza, ha presentato gravi disturbi tantoche é stata immediatamente ricoverata d’urgenza nella rianimazione neurochirurgia dell’ospedale Niguarda.
Il direttore medico di presidio dell’ospedale, Gaetano Elli, spiega che la “ragazzina è arrivata in rianimazione neurochirugica a fine febbraio accusando sintomi importanti di tipo neurologico e sta ancora recuperando”. Il medico precisa che “non si può stabilire con certezza il nesso di causa-effetto tra il vaccino e la sindrome” e che forse questo legame non verrà mai appurato. Nonostante ciò, aggiunge Elli: “Il fatto è stato immediatamente segnalato alle autorità competenti”, ossia Asl, Aifa e ministero della salute.




Il responsabile profilassi e vaccini alla Asl milanese, Marino Faccini, ha assicurato che si tratta del primo caso di effetto collaterale avvenuto ai danni di un paziente e ha precistato “che per sapere con certezza che è stato il vaccino a provocare la malattia bisogna fare uno studio epidemiologico accurato”.
I sintomi hanno fatto pensare che si trattasse della sindrome di Guillam Barrè (malattia neurologica infiammatoria che porta alla paralisi degli arti) ma poi si visto che i parametri clinici non corrispondevano: è un’altra rara forma neurologica”.

La campagna di promozione del vaccino anti-papilloma è iniziata nel nostro Paese quattro anni fa con le bambine nate nel 1996 ed é facoltativo. Sono 1.238mila 290 le adolescenti che hanno ricevuto le tre dosi di anti HVP dal 2008 al 2011.Di fatto è un vaccino contro un virus che nel 90% dei casi scompare da solo. E che quando si trasforma in un cancro viene subito diagnosticato grazie al pap test. Non solo. La percentuale di donne che muore per il tumore della cervice uterina è bassa e in costante diminuizione e allora viene da chieersi: perché vaccinare a tappeto tutte le bambine dei Paesi del nord, quelli più industrializzati e più propensi a educare a sane norme di igiene sessuale? E perché considerare questa bassa mortalità alla stregue di una pandemia? Oltretutto l’anti HVP è uno dei vaccini più cari della storia, chi decide di farlo privatamente lo paga 600 euro. Ed è costosa pure la campagna di promozione che avviene attraverso il volantinaggio. Le Asl inviano le brochure a domicilio ma anche nelle scuole, tramite il servizio posta, e i professori delle alunne hanno l’incarico di sondare se le famiglie si sono informate a dovere. Conferma Marino Faccini: “Siamo pagati in più per raggiungere gli obbiettivi per questo ci impegniamo a farlo in tutti i modi possibili”.
Per approfondire vi consiglio la lettura del seguente articolo:

- http://www.losai.eu/cresce-la-preoccupazione-per-gli-effetti-collaterali-del-vaccino-anti-hpv/
Per ulteriori approfondimenti potete consultare la pagina Lo Sai – Lombardia!

Fonte: http://www.losai.eu/milano-12enne-fa-il-vaccino-anti-papilloma-e-si-ammala/

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