macrolibrarsi un circuito per lettori senza limiti
sito

venerdì 4 maggio 2012

IL GRANDE TORINO

Sono passati 63 anni.
Molti di noi non erano nemmeno nati, eppure tutti ricordano di aver sentito parlare con dolore di questo tragico incidente aereo che ha cancellato un'intera squadra di calcio italiana, IL GRANDE TORINO.
Il cui ricordo è rimasto in tutti coloro che hanno avuto la possibilità di visitare la Basilica di Superga, vedendo la grande lapide ospitata sulla parete della recinzione.
Quella squadra che aveva saputo far sognare, che era stata capace di vincere 5 scudetti di seguito negli anni dal 1942 al 1949.
Quel tragico 4 maggio 1949, il giorno in cui 31 persone a bordo di un aeroplano si schiantarono proprio sulla Basilica di Superga a Torino.
La squadra tornava da un'amichevole, giocata a Lisbona contro il Benfica.
Ogni sera guardando verso la collina torinese, si può vedere il segnale luminoso rosso che serve a segnalare agli aerei lo spazio d'ingombro della Basilica.
Si ma quella sera in mezzo alla nebbia quel segnale non c'era.
Non c'era perchè è stato messo solo dopo che la più grande squadra italiana di tutti i tempi ha perso la vita su quella collina.
Quella sera verso le 17 la nebbia era così fitta e la pioggia così battente da non permettere ai piloti di vedere oltre 30 metri, distanza alla quale oramai era impossibile evitare un impatto del genere.
Nessuno dei presenti a bordo ha avuto scampo.
31 persone, tra giocatori, piloti e personale dello staff tecnico.
Gli unici sopravvissuti sono stati coloro che non erano stati scelti per partecipare a quella partita, gli infortunati e qualcuno che aveva preferito partecipare ad una cresima.
Si può parlare soltanto di tragico destino.
Questo tragico incidente aereo resterà per sempre negli annali della storia torinese, nella storia d'Italia.
Ogni anno i grandi tifosi, molti del Torino, molti di altre squadre di calcio nazionale, partecipano come oggi alla commemorazione dei nostri più grandi giocatori.
Mai più squadra fu tanto grande.
Non ci resta che alzare gli occhi verso la collina, la sera quando è limpido.
Guardare quel segnale rosso.
Pensare a chi non c'è più.
Pensare che forse non è solo un segnale, che forse è un modo per non dimenticare.

martedì 1 maggio 2012

LA DONNA SCORPIONE

QUAL E' IL TUO SEGNO?: LA DONNA SCORPIONE: Ecco un’altra prima donna dello Zodiaco. Narcisista, orgogliosa, melodrammatica in ogni sua manifestazione, esprime in ogni situazione di v...

AMANITA 1 - CANCRO 0


Se ti stai chiedendo cosa sia l'Amanita Falloide, sappi che è un fungo che potresti trovare facilmente in un bosco e che molti cercatori di funghi spesso scambiano per un fungo commestibile. Questo fungo ha provocato moltissimi morti, ragione per cui ogni animale farebbe bene a tenersi alla larga. Tuttavia l'amanita ha anche il potere di bloccare le cellule tumorali e di far regredire il cancro.
   
Ma nei casi di morte che questo fungo ha provocato ci chiediamo: "la natura cosa ha creato a fare queste specie?". Ed ecco che a dare una risposta a queste domande arriva la scienza. L'amantinia, il potentissimo veleno contenuto in questo fungo, è in grado di offrire una speranza a chi è colpito da un altro potenziale agente mortale: il cancro.




A dirlo sono i ricercatori tedeschi del Centro tedesco di Ricerca sul Cancro ( Deutsches Krebsforschungszentrum, DKFZ), il Centro Nazionale per le Malattie Tumorali Heidelberg e del Max Planck Institute for Medical Research che hanno scoperto che il veleno contenuto nell’amanita falloide è in grado di annientare e arrestare la crescita delle cellule tumorali di diversi tipi di cancro come quello della prostata, del seno, dei condotti biliari e del colon.

Il dottor Gerhard Moldenhauer è l’immunologo che ha condotto lo studio insieme al professor Heinz Faulstich testando l’effetto del veleno su un linea di cellule tumorali dei diversi tipi, ha così osservanti come la tossina fosse in grado di uccidere le cellule cancerogene senza provocare danni all’organismo.

Ma come fare per uccidere le cellule cancerogene senza provocare danni all'organismo? Il segreto ovviamente sta nell'iniezione in loco, cioè nel recapitare direttamente a domicilio il prezioso veleno che in questo caso diventa un antidoto. La scoperta più sensazionale per i ricercatori è stata quella che ha visto un legame chimico stabile tra il veleno e le cellule cancerose. In questo modo l'efficacia di questa sostanza diventa sicura al 100%. L'anticorpo specifico usato dai ricercatori attacca una proteina che si trova sulla superficie delle cellule tumorali chiamata EpCAM.

Sia nel test in vitro, sia sulla sperimentazione animale si è scoperto che la sostanza è efficacissima nell'annientare le cellule tumorali. La sperimentazione animale si è avvalsa di alcuni topi malati di cancro al pancreas uguale a quello umano: in questo caso si è visto che bastava una solainiziezione della sostanza per fermarlo. Ulteriori due iniezioni con dosi più alte della tossina hanno infine provocato la completa regressione del tumore nel 90 percento dei topi malati.

La notizia forse più entusiasmante è che la tossina non ha provocato alcun effetto collaterale e non ha lasciato alcun residuo sul fegato degli animali. Dunque le tossine presenti in natura hanno una loro funzione: si tratta soltanto di scoprirla. Dire che questa sostanza blocca il tumore è ben lungi dal dire che è stata trovata la cura contro il cancro. Purtroppo prima di poter dare una notizia così certa bisogna fare ulteriori sperimentazioni e valutare anche gli effetti a lungo termine.
Maria Melania Barone (Pubblicato su Benesserevillage.it)