macrolibrarsi un circuito per lettori senza limiti
sito

venerdì 16 marzo 2012

TRATTA DI BIANCHE?

E poi un giorno del 2012 accendi il pc
E scopri che siamo nel medioevo...
Famiglie che si vendono i figli
Ma siccome siamo nel 2012
Lo fanno con tanto di atto notarile
E' questa la notizia pubblicata oggi da LEGGO

Venerdì 16 Marzo 2012 - 09:53
ROMA - Helena aveva solo sedici anni quando i genitori l'hanno venduta,

"affidata", a un uomo di 34. A testimoniare lo scambio un atto

redatto da un notaio di Bucarest e firmato con due croci al posto dei nomi.

La storia di Helena, che ora ha 17 anni, è stata scoperta ieri notte dalla polizia

municipale di Roma, durante una perlustrazione degli argini del Tevere.

A raccontarla, le parole del Messaggero con le immagini dell'agenzia Toiati.

Durante il controllo, gli agenti hanno chiesto spiegazioni al romeno che

era con la ragazza minorenne. Lui ha mostrato il documento, spiegato che era

tutto regolare e che presto si sarebbero anche sposati. Helena annuiva

dall'interno di una baracca in cui non c'è altro che un materasso a due piazze,

un fornellino e una brace per sconfiggere il freddo. Condizioni miserabili per la giovane,

che si accompagna a un uomo che è già noto alle forze dell'ordine per

sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù di ragazza come Helena

ma che al momento non risulta abbia riservato lo stesso trattamento anche a lei. 

«E’ la mia fidanzata, voglio sposarla. Lei è d’accordo», ha ripetuto l'uomo,

forte del suo documento. Ma l'atto, in Italia e in Romania, non ha alcun valore

e dei controlli accerteranno che sia stato realmente firmato dai genitori della ragazza

e se c'è stato un pagamento per la cessione. Tutta la vicenda è stata segnalata

ai servizi sociali, che controlleranno la ragazza e eviteranno di farla finire sul marciapiede.





Fermate il mondo
Voglio scendere!!!!

lunedì 12 marzo 2012

ANCORA VIOLENZE DOMESTICHE

Buongiorno a tutti
Questa mattina ho aperto la mia pagina di facebook
E ho trovato un link che riportava questa notizia
Sono rimasta sconvolta
Non è possibile mi son detta
Magari nell'ottocento
Quando le donne scappavano dal padre
Per finire dritte nelle grinfie del marito
Ma oggi
Nel 2012
Sembra impossibile
Qualcuno tempo fa mi aveva detto che se gli uomini non hanno rispetto delle donne è colpa della madre
Io non lo so
Però non ha senso
Ho un figlio
Spero che non diventi un mostro

CRONACA
12/03/2012 - VIOLENZA IN FAMIGLIA

Picchia moglie e figlia
da 15 anni, denunciato

CLAUDIO LAUGERI
TORINO

Insultata. Maltrattata. Picchiata. Per quindici anni. L'altra sera, Maria ha deciso di ribellarsi al marito, il suo aguzzino. E' andata al pronto soccorso delle Molinette, ha chiesto a un'infermiera di chiamare le forze dell'ordine. Sono arrivati gli agenti del Nucleo prossimità della polizia municipale, hanno raccolto la sua testimonianza e hanno ascoltato le poche parole uscite dalla bocca di Giorgia, la figlia di 12 anni, pure lei succube delle violenze del padre. Entrambe sono state accompagnate in un albergo, a spese del Comune. Una scelta di sicurezza: non voleva e non poteva tornare a casa.

Maria ha 39 anni, il marito Stefano 40. Lei è casalinga, lui ha un incarico di rilievo in una ditta informatica. Abitano in collina, vita benestante. Sabato, la famigliola era partita da casa per andare a fare un giro a «Vicolungo Outlet». Una giornata che poteva essere all'insegna della spensieratezza. Ma appena entrati in autostrada, Maria e Stefano hanno incominciatoa discutere. Il paradosso è che parlavano di vacanze. Dovevano decidere dove andare nel «ponte» pasquale. Maria e Stefano hanno incominciato a litigare per la méta, in pochi istanti il marito si è infuriato, ha incominciato a gridare, a insultare la moglie. Poi, d'un tratto ha bloccato l'auto, è sceso, ha tirato giù pure la moglie e l'ha picchiata. Schiaffi e pugni in faccia, in testa, l'ha pure colpita dietro l'orecchio con un oggetto raccolto in auto. Tutto è avvenuto sotto gli occhi della figlia, che non ha osato fiatare per paura di ritorsioni.

Esaurito il raptus di violenza, Stefano ha fatto salire in auto la moglie ed è ripartito per Vicolungo. Maria era terrorizzata, ma ha cercato di fare finta di niente, come sempre. Nella sua mente, però, maturava la decisione di fuggire, di chiudere quel rapporto, quella tortura continua.

La famigliola è arrivata a casa poco dopo le 21,30. Maria ha atteso che Stefano fosse in un'altra stanza, ha preso per mano la figlia e l'ha portata con sé al pronto soccorso delle Molinette. I medici hanno visitato la donna, hanno medicato le ferite e hanno fatto qualche domanda per capire le cause. E lei ha risposto.

Ha chiesto aiuto, per la prima volta nella sua vita era riuscita a ribellarsi a quell'uomo. Ha raccontato tutto a un'infermiera, poi agli agenti del Nucleo di prossimità della polizia municipale. Gli insulti, i maltrattamenti, le botte andavano avanti almeno da 15 anni. Maria e Stefano erano fidanzati. Forse, lei credeva che fosse nervoso per qualche motivo, lo ha giustificato infinite volte. Prima e dopo il matrimonio. Addirittura, quando lui buttava giù a calci la porta della cameretta della figlia dove Maria si rifugiava nel tentativo di proteggersi e di proteggere la piccola.

Inutile. Lui entrava e picchiava. Schiaffi e pugni, in faccia, sulla testa. A madre e figlia. A volte, brandiva come una clava il primo oggetto che si trovava davanti. Un incubo durato 15 anni. Interrotto dalla denuncia firmata sabato sera. La prognosi per le ferite curate alle Molinette è di 20 giorni. Bastano per aprire un procedimento penale d'ufficio. Questa volta, Stefano finirà davanti a un giudice. 

Fonte: http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/446050/

domenica 11 marzo 2012

TU CHE PERSONA SEI?

“Non hai più tempo per le questioni importanti? Sei stressato da una vita urgente e frenetica? Scopri come stabilire la tua direzione e raggiungere velocemente i tuoi obiettivi!”

di Giacomo Bruno - Autostima.net

NOTA: puoi ripubblicare gratis questo ebook sul tuo sito o blog, a patto di non modificare nulla, in particolar modo nè il testo, nè l'autore, nè i link presenti. Puoi solo modificare la grafica, l'impaginazione, e aggiungere eventuali tuoi link di affiliazione.



http://www.autostima.net/shopping/prodotto.php?id_prodotto=107&pp=61844&utm_source=Aff61844&utm_medium=linkAff&utm_campaign=Aff61844id107

INTRODUZIONE | TU CHE PERSONA SEI? | OBIETTIVI CHIARI | LA FORMULA MAGICA | IL TEMPO: QUI E ORA | CONCLUSIONE


Tu che persona sei?

Hai presente quando conosci una persona e ti rendi subito conto che è uno senza una meta, senza obiettivi chiari, senza direzione, uno che vive la vita in balia del caso? E hai presente quando invece conosci uno che è così determinato che dentro di te pensi “WOW, questo è uno forte!”?
E tu che persona sei?
Che effetto fai agli altri quando ti conoscono per la prima volta? Certo, “l’apparenza inganna” dice il proverbio. Forse è davvero così, forse no, ma la prima impressione resta la prima. Gli americani sintetizzano efficacemente la questione con la frase: “Non avremo mai una seconda occasione di fare una buona prima impressione”.
 E’ proprio così: quando facciamo nuove conoscenze, quando ci presentiamo agli altri, conta moltissimo il modo in cui le persone ci schedano nei primi attimi; come ci poniamo, quello che diciamo e il modo in cui lo diciamo lasciano una certa impronta, suscitano certe sensazioni nell’interlocutore, portandolo a farsi un certo profilo di noi.
A livello neurologico, il principio di coerenza ci spinge a prestare attenzione, a scartare e selezionare solo un certo tipo di informazioni: per questo tenderemo a notare ed evidenziare solo gli aspetti di una persona che tendono a confermarci la prima opinione avuta su di lei, minimizzando o ignorando del tutto le informazioni che invece proverebbero il contrario.
E’ questione di focalizzazione: è più o meno la stessa cosa che ci capita quando, per esempio, dobbiamo cambiare la nostra auto; se c’è un particolare modello di automobile che ci interessa e che stiamo valutando di scegliere, tenderemo a vederla su ogni strada e ad ogni incrocio, quando fino a poco tempo prima non la notavamo neppure. Questo succede non perché sia aumentato il numero di quelle particolari automobili in circolazione, ma perché è cambiata la nostra sensibilità e la nostra attenzione nei suoi confronti: a noi sembra di vederne di più e ovunque, ma succede solo perché siamo più predisposti ad accorgerci della loro presenza, proprio perché il nostro cervello si sensibilizza su ciò che ci interessa maggiormente.
Lo stesso accade con gli altri e con le opinioni che ci facciamo su tutto ciò che ci capita e ci circonda. Piuttosto che rivedere del tutto l’ipotesi che abbiamo formulato su qualcuno e sconfessare il primo giudizio avuto su di lui, la mente umana trova emotivamente meno costoso cancellare o relativizzare alcuni dati informativi in suo possesso su quella certa persona. Questo la dice lunga su quanto sia importante, a volte critico, riuscire a dare da subito il meglio di noi stessi. E allora cosa c’è di meglio che avere obiettivi chiari e ben definiti?


ESERCIZIO
Il punto di partenza è capire dove sei adesso (Stato Attuale) e dove vuoi andare (Stato Desiderato). Di seguito trovi la ruota della vita, un esercizio molto usato nel mio lavoro di Coach personale per aiutarti a capire dove sei adesso.
L’esercizio consiste nel segnare sulla ruota il tuo grado di soddisfazione per ciascun settore, in un punto compreso tra 0 e 100.
Ad oggi, quanto sei soddisfatto del tuo lavoro? Quanto sei soddisfatto del tuo rapporto di coppia? E così via. Alla fine colora tutti gli spicchi.
Se la tua vita è equilibrata, la ruota tende ad essere tonda. Se invece gli spicchi sono tutti diversi, allora è il caso di impegnarti parecchio nella definizione dei tuoi obiettivi. Buon lavoro!







Indica il grado di soddisfazione per ciascun settore.
0% = minimo - 100% = massimo




Adesso disegna la ruota della vita che vuoi raggiungere entro un anno da oggi. Questo sarà il tuo primo obiettivo.





Come sarà la tua ruota ad 1 anno da oggi?