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lunedì 30 luglio 2012

NUOVI STUDI SUL CANCRO


Dagli Usa arriva una nuova scoperta che potrà rivoluzionare la lotta contro il cancro. La terapia giusta  si otterrà colpendo il DNA; la malattia non è infatti legata agli organi.

La scoperta che potrà condurre a grandi progressi nella ricerca per i tumori arriva dalla Columbia University di New York, coordinata da due dei più grandi cervelli italiani fuggiti all’estero: i coniugi Antonio Iavarone e Anna Lasorella, da sempre impegnati nella ricerca sui tumori cerebrali.

La “droga” individuata si chiama FGFR-TACC, una proteina risultante dall’unione di due geni vicini. Tale combinazione scatena il più aggressivo dei tumori, quello al cervello. Il glioblastoma, infatti, non esiste in condizioni normali; l'anomalia agisce come una droga per le cellule malate.

 L'equipe ha testato su topi fatti ammalare in laboratorio, un farmaco già utilizzato per altre forme di cancro. Bersagliando la proteina che si forma dalla fusione dei due geni, la crescita del tumore rallenta in maniera significativa.



Iavarone dichiara: "Questo risultato è un passo ulteriore verso la possibilità di considerare i tumori come malattie genetiche non più legate ad un organo. Il loro tallone di Achille è adesso l'alterazione genetica che li causa e che può essere la stessa in tumori in organi diversi".

Essenziale è stato l’apporto di Raul Rabadan, esperto di bioinformatica, che ha messo a punto l’algoritmo necessario ad analizzare la mappa del Dna del tumore.

L’alterazione genetica è stata individuata nel 3% dei pazienti con il glioblastoma, i quali potrebbero trarre benefici dalla terapia, la cui scelta – osserva ancora Iavarone – “non dipende solo dal tessuto di origine del tumore” ma deve essere “mirata contro un' importante alterazione genetica in quel preciso tumore". E' quindi in corso, aggiunge, "una vera rivoluzione su come verranno trattati i tumori più maligni, per i quali oggi non ci sono cure adeguate".

Purtroppo si tratta di un campo in cui l’Italia è ancora troppo indietro. Mancano infatti, nota Iavarone, centri di ricerca all’avanguardia riconosciuti internazionalmente.

La speranza, dichiara il ricercatore, è che "le Istituzioni del nostro Paese decidano quanto prima di procedere concretamente verso la creazione di una rete di istituti di ricerca e di clinica dei tumori, gestiti da scienziati formatisi al di fuori dell'Italia e selezionati esclusivamente per le loro capacità".

Fonte: http://www.free-italia.net/2012/07/cancro-al-cervello-la-causa-e-una-droga.html?utm_source=twitterfeed&utm_medium=facebook

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